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发表于 2010-3-1 11:01
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来源:http://www.toronews.net/?action=article&ID=15930
日期:2010.2.26
大意:佩特拉齐:媒体彻底击败了凯洛。但我们镇静。
记者:主管,你什么感觉?
佩特拉齐:对主席的公开争议也用在了我们身上,让所有人都更难安静的工作。是他决定公开他的决定,某种角度说没有影响我们。我是说,公牛还是他的,也是我们所有人的,他没有停止为俱乐部工作。他只是说他虽然是圣徒但也不想再留下来了,如果有人比他更加聪明、公关和其他所有方面都更好,他可以让贤。如果有些人真是不想要凯洛,那他做的是一种巨大责任的态度。
记者:俱乐部内部和更衣室的气氛受到影响了吗?
佩:没有主席以前受到的摧残的影响大。很明显我们的工作不容易。球员们不用着急,他们知道主席每个月都会按时给他们发工资。如果有谁有能力比他干的更好,明天就能取代他,但我还在做我的工作。球员们也一样,他们知道周围正在发生的事情,但这不能阻止他们继续做他们该做的事。
记者:你上任以后的工作也被质疑,你介意吗?
佩:但愿不会发生这样的事情,每件事都可以评价、但我可以跟你保证没有什么是简单的。球队真正大手术以后有6轮比赛,我们只输了1场。我们做的是足球,不是精确的科学。但是输掉1场比赛后——当然这是最不可思议的一场——我们应该考虑所有做过的工作。
记者:我们差点忘了明天还有1场比赛。球员们的准备气氛看得到吗?
佩:不用担心,他们是一个统一的集体,能为目标献身。周围的空气这么沉重。我举个例子,有个人盖房子,慢慢地盖起来,最后用劣质、不合适的材料来做结尾,然后他造起来的东西垮掉了,又从零开始。数字说明球队客场的成绩比主场好得多,这是因为在都灵的空气很沉重。小心,不是说球迷,他们还是会唱歌一直到最后,但主要是媒体还是会瞎扯公牛。
记者:凯洛相信他的工作没做错?
佩:我觉得在一段恋爱关系里,如果一个人觉得他被背叛了可能会离开,但实际上可能会无视或者原谅。相反,主席犯的每一个错误都没用返回点。他的职业生涯犯过一些错,付出了缺乏经验的代价,事实上他没有找到可以信赖的有俱乐部钥匙的人。的确足球环境和其他任何的商业都没用关系,在那些领域凯洛是一个有公认能力的人,所以错误是不可避免的。我说过了,我们要向前看。现在的主席已经懂得了很多他一开始不明白的东西,现在有体育主管,有领队,有主教练,球队的运行非常和谐。向前看。我觉得这是一个健康、恰当的过程。
记者:你对未来有什么希望?
佩:为都灵队做我们能做的。有些小伙子带着巨大的激情和乐观的希望来了,但你们一开始就觉得他们档次低,这让我痛苦。我不认为媒体和球迷是聪明的,因为这些小伙子会买报纸、读报纸、看电视。我不是麻木不仁。他们上一场比赛输了,但我们不能把让人失望的半个赛季都归咎于他们。最后,球队对凯洛的声明感到震惊和迷惑。球队完全和主席站在一起,我们一样。因为我们知道成绩是硬道理,球场上要抛开一切,为了跟随球队的人,为了公牛。
原文:''C'è stato il tiro al bersaglio sul Torino''
Petrachi a TN: ''Massacro media su Cairo. Ma siamo sereni''
Gianluca Petrachi, in due mesi al Torino, le ha viste proprio tutte. Sapeva che avrebbe trovato una situazione non facile, ma non si immaginava tanto; ora è più concentrato e determinato che mai, e come lui -assicura- anche tutta la squadra. Non perde una virgola della sua cortesia e disponibilità, e cerca di mettere da parte tutto l'amaro che sente per il trattamento riservato alla squadra, "ma non da parte dei tifosi".
Direttore, avete accolto male la comunicazione, da parte del presidente, relativa all'intenzione di mettere in vendita la società da parte del presidente Cairo?
No, al contrario. Qua, ormai, era diventato un tiro al bersaglio.
In che senso?
Le polemiche che hanno investito il presidente non ci lasciano indifferenti; rendono più difficile per tutti quanti lavorare serenamente. E' stato lui a comunicarci la decisione di rendere pubblica questa sua decisione, e da un certo punto di vista non ci tocca: intendo dire, il Torino prosegue comunque con lui e con tutti noi, non è che il presidente abbia smesso di lavorare per il club. Ha solo detto che non vuole rimanere a dispetto dei santi, e che se ci sarà qualcuno più bravo, sia a livello mediatico che sotto ogni altro aspetto, può venire. Se davvero qualcuno non vuole più Cairo, allora quello che ha fatto è un gesto di grande responsabilità.
Come ne è rimasto toccato, l'ambiente interno alla società e allo spogliatoio?
E' stato toccato molto di più da quanto è stato fatto prima, da quel massacro verso il presidente. E' evidente, ripeto, che lavorare come stiamo facendo non è facile. I ragazzi non sono preoccupati; sanno che puntualmente, ogni mesi, arriva lo stipendio, e il presidente garantisce il proprio impegno per il Torino. Se domani arriverà qualcuno in grado di sostituirlo e fare meglio di lui, ben venga; ma io continuo a fare il mio lavoro. E i giocatori anche: erano consapevoli di quanto stava accadendo attorno, ma questo non ha impedito loro di continuare ad impegnarsi, e proseguiranno a farlo.
Le dispiace si metta in discussione anche il lavoro compiuto fin dal suo arrivo?
Ci mancherebbe, tutto viene giudicato. Però posso assicurare che non c'è niente di semplice, e che abbiamo fatto sessanta giorni di vera full-immersion, mettendoci tutti noi stessi. Dopodiché, su cinque partite ne è stata sbagliata una; perchè facciamo calcio, non una scienza esatta. Ma che dopo una sconfitta -e certo è capitata nel momento più inaspettato, il peggiore- si debba considerare sbagliato tutto quello che è stato fatto...
Si rischia di dimenticare che domani c'è una partita. Che aria si respira, che sguardi si vedono, tra i giocatori in ritiro?
Non è l'aria del ritiro a preoccupare: c'è un gruppo unito, che lavora con dedizione, per un obiettivo. E' tutto attorno che c'è un'aria così pesante... Io porto questo esempio: uno costruisce una casa, pian piano la tira su, poi si trova ad avere a che fare con un materiale scadente, non adatto, e abbatte quello che aveva edificato, ricominciando da zero. Non è così che si arriva da qualche parte; se si trova un materiale non buono, quando lo si capisce si scarta e si riparte da dove si era. I numeri dicono anche che questa squadra ha prodotto molto di più lontano da casa; proprio perché, a Torino, c'è un'aria pesantissima. Attenzione, non parlo dei tifosi, che pure sabato hanno cantato fino alla fine e oltre, ma essenzialmente dei media che hanno fatto il tiro al bersaglio con il Toro.
Ritiene che Cairo, nel suo operato, sia esente da colpe?
Io penso che, in un rapporto affettivo, se uno considera di essere stato tradito può lasciare -ma allora deve farlo davvero, disinteressarsi- o perdonare. Invece, qui, ogni errore che il presidente fa è un punto di non ritorno; non è sano, questo. Nel suo percorso ha compiuto alcuni errori, pagando lo scotto dell'inesperienza e il fatto di non aver trovato le persone cui affidare le chiavi della società. E' innegabile che il calcio è un ambiente che nulla a che spartire con ogni altra realtà imprenditoriale, laddove Cairo è una persona di abilità riconosciuta, e quindi gli errori sono inevitabili. Detto ciò, come per quanto riguarda il discorso tecnico, cerchiamo di guardare avanti; ora c'è un presidente che ha capito molte cose che all'inizio non potevano essergli chiare, c'è un direttore sportivo, c'è un team manager ed un allenatore che lavorano con grande armonia insieme alla squadra. Guardiamo avanti. Credo si stia procedendo in maniera sana e corretta, in linea con la programmazione che abbiamo fatto.
Cosa si augura, per l'immediato futuro?
Il meglio possibile per il Torino. Mi addolora che certi ragazzi, arrivati qui con grande entusiasmo e aspettative positive verso tutto l'ambiente, si sentano già dare degli “scarsi” o cose simili. Non credo sia furbo da chi vuole il bene per l'ambiente; e anche qui penso ai media, perché i ragazzi comprano i giornali, leggono, guardano le trasmissioni. E non sono insensibili. La scorsa partita loro l'hanno persa, ma non si può imputare loro il male di una retrocessione, di un mezzo campionato deludente; bisogna fare uno sforzo di buon senso, io ringrazio chi lo fa. Infine, sgombro il campo dalla visione di una squadra sconvolta dall'annuncio di Cairo, sbigottita e quant'altro: la squadra è totalmente con il presidente, è serena, come tutti noi. E, siccome sappiamo che si viene giudicati dai risultati al di là delle difficili condizioni, la volontà è quella di lasciarsi tutto alle spalle sul campo, per la gente che segue la squadra, per il Toro.
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