|
楼主 |
发表于 2010-3-6 00:53
|
显示全部楼层
来源:http://www.tuttosport.com/calcio/serie_b/torino/2010/03/05-58652/Tesoro%3A+«Sì%2C+io+e+Cairo+ci+siamo+parlati.+Ora+l’incontro»
日期:2010.3.5
大意:记者问:安东尼奥·泰索罗主席确实对都灵队感兴趣吗?
泰索罗回答:是的
记者:你真的1个月以前就找过凯洛了吗?
泰索罗:没。我们只是试探试探,是一个都灵的朋友催的。但那时候公牛还没挂牌。
记者:现在你们和都灵主席谈了吗?
泰索罗:是的,我们谈了。
记者:印象怎么样?
泰索罗:太好了,是一次非常友好的谈话。我们同意再面对面的谈。
记者:所以我们会看到?
泰索罗:是的,我们下个星期再提供新消息。
记者:收购都灵队。
泰索罗:冷静。事情还在萌芽阶段,立即收购还不成熟。
记者:已经刹车了吗?
泰索罗:不,我告诉你事情是怎么样的。星期三我没法工作,我一天接到了50个电话。甚至有人问我科斯米是不是留下来了。
记者:是的,你以前打算过买利沃诺。
泰索罗:我不否认有关联系,但那里有聪明的斯皮内利。他利用了我的名字,所以就没人会谈论输给锡耶纳。
记者:最后你还是公开了。
泰索罗:我们不想这样。都灵队的事情也是你们都灵体育报发出来的,我们没打算放到媒体上,我们不是在广告。我们是喜欢低调的人。而且被报纸披露的谈判有99%是失败的。
记者:那你为什么和凯洛见面?
泰索罗:弄明白有没有可能开始谈判。
记者:你把足球当做热情?
泰索罗:完全是的。虽然我们几乎是意外的被叫去拯救普罗帕特里亚,但我们也没想太多就去做了。足球的影响是外在的,从来不在理性基础上。
记者:谈谈都灵队?
泰索罗:我不能说我是一个公牛球迷,这不真实。我是说如果你热爱足球,你不可能一点都不喜欢公牛。公牛是一幅历史壁画,你不能不被吸引。能和他接近已经是一种巨大的荣幸,但要当心,这也是一个巨大的负担,不仅是经济上的,也是精神上的。选择公牛就是选择了一种生活方式。你要承担一种为他提供和他的历史、球迷匹配的规模的责任,因为他就是这样的。
记者:为什么人们要选择泰索罗家族而不是凯洛家族?
泰索罗:我没说我比凯洛或者别的其他人更好。我再说一次,我们一直很低调,这给了我们更加和平的生活,远离那些我们不感兴趣的俗气。
记者:泰索罗是谁?
泰索罗:我们有工作的节奏,非常喜欢勤劳,不喜欢神秘。我们是有强烈价值观的简单人。我们有钱,我们不是在吹牛,但我们不是阿布拉莫维奇也不是阿拉伯人。
原文:Tesoro: «Sì, io e Cairo ci siamo parlati. Ora l’incontro»
L'aspirante acquirente del Toro: «Abbiamo i soldi giusti»
TORINO, 5 marzo - Presidente Antonio Tesoro, conferma l’interesse per il Torino?
«Sì».
E’ vero che già un mesetto fa avevate bussato a Cairo?
«No. Avevamo semplicemente sondato il terreno, sollecitati da un conoscente torinese. Ma il Toro non era in vendita».
Adesso ha parlato con il presidente granata?
«Sì, ci siamo parlati».
Quale impressione ne ha ricavato?
«Ottima, è stata una telefonata molto cordiale. L’accordo è di incontrarci per parlare faccia a faccia».
Dunque vi vedrete?
«Sì, ci aggiorneremo la prossima settimana ».
...E comprerà il Torino.
«Calma. Siamo a una fase embrionale, conoscitiva, è prematuro ipotizzare l’acquisto».
Frena già?
«No, dico come stanno le cose. Da mercoledì non posso più lavorare, ricevo cinquanta chia­mate al giorno. Con aspetti paradossali. Sono arrivati a chiedermi se avrei confermato Cosmi!».
Già, dovevate comprare il Livorno.
«Non nego i contatti, ma lì è stato furbo Spinelli. Ha fatto il nostro nome, così nessuno ha più parlato della sconfitta interna col Siena».
Per voi è comunque pubblicità.
«Che non vogliamo. Anche sul Torino siete stati voi di Tuttosport a scoprirlo, noi non lavoriamo per finire sui media. Siamo gente che ama il low profile e non abbiamo niente da vendere, non trattiamo articoli al dettaglio. Senza contare che le trattative quando finiscono sui giornali al 99% falliscono».
Dunque incontrerà Cairo per cosa?
«Per conoscersi e capire se ci sono le possibilità di inziare una trattativa»
Il calcio come passione?
«Assoluta. Anche se ci siamo finiti quasi per caso: quando ci hanno chiamato per salvare la Pro Patria ci siamo buttati senza pensarci troppo. L’impatto col calcio è traumatico: le sue dinamiche non sono mai basate sulla razionalità, un imprenditore rischia la follia al primo contatto».
L’accusano di egocentrismo, di voler fare tutto lei.
«Lo sostengono quelli che si sono proposti, e sono tanti, e sono stati respinti perché le loro malefatte li avevano di gran lunga preceduti nel nostro ufficio. L’inizio è traumatico, nel calcio, rischi d’impazzire, di spaventarti. Io ho deciso di vivere il primo anno intensamente per capire le dinamiche, per fare esperienza utile a scegliere poi le persone davvero giuste per far funzionare il progetto. Ho accettato il rischio di rovinare l’annata sul piano tecnico, ma è stata una scuola preziosissima, come dieci anni in uno: ora potrò scegliere le professionalità meglio adatte al caso nostro e fare solo il presidente ».
Se parliamo di Torino?
«Parliamo di pelle d’oca. Io non dico di essere tifoso del Toro, non sarebbe vero. Io dico che se ami il calcio, non puoi non essere anche un po’ del Toro. Il Toro è un affresco storico: non puoi non restarne affascinato. E’ un grandissimo onore anche solo esserne accostati, ma attenzione: è pure un grandissimo onere. Più che economico, morale. Prendere il Toro è una scelta di vita, è assumersi la responsabilità di ridargli una dimensione consona alla sua storia e ai suoi tifosi. Anzi, a un popolo, perché di questo si tratta ».
Perché questo popolo dovrebbe preferire la famiglia Tesoro alla famiglia Cairo?
«Non dico di essere meglio di Cairo né di nessun altro. E, ripeto, la nostra scelta è sempre stata di basso profilo, il che ci ha consentito una vita più tranquilla, lontano dalla mondanità che non ci interessa».
Ma chi sono i Tesoro?
«Tesoro fa rima con lavoro, ha una forte affinità con sudore e nessuna attinenza col mistero. Siamo gente semplice con valori forti. Siamo benestanti, non siamo un bluff, ma neanche siamo Abramovich né sceicchi. Sfido chiunque a sostenere il contrario: non ho velleità alla Fabrizio Corona né, ribadisco, devo vendere nulla».
|
|